Le Origini
Era un pomeriggio buio e tempestoso... no non è vero, devo rincominciare...
Era un afoso pomeriggio estivo del 2004, colto dallo sconforto per la situazione del baseball e softball a Genova, per la quale ho provato a sbattermi tanto tra: contatti coi media, siti Internet e scrittura di cronache (alla sera al ritorno dalle partite....), decisi che avrei fatto qualcosa e, colto da un'insana idea, chiamai il mio vecchio amico Gabriele Giardini pensando che fosse uno dei pochi pazzi furiosi che avrebbero potuto darmi ascolto per una cosa del genere...ebbene, avevo ragione...
Gabriele ed io c'incontrammo a casa mia perchè volevo esporgli la mia idea di iniziare a collaborare con una società sportiva già esistente e solida in modo da non avere sulle spalle tutti quei pesi caratteristici della fondazione di una società e perdipiù una sede fisica all'interno della quale poter accogliere le eventuali riunioni, rinfreschi ed occasioni varie con atleti e genitori.
In quel periodo ero in contatto grazie ad amicizie comuni con Luca Mastropietro (il PRESIDENTISSIMO) della società U.S. Acli Santa Sabina che fu immediatamente (almeno così m'è sembrato...) d'accordo ad accoglierci dandoci la possibilità di aprire una sezione di baseball e softball, oltre alle già esistenti e superavviate di volley, scacchi, attivita motoria e basket.
Il Progetto Farm System
In quello stesso pomeriggio, probabilmente il caldo ci aveva dato alla testa, Gabriele mi aveva proposto un progetto a lungo/lunghissimo termine (una novità assoluta per le società genovesi) che si rifaceva all'organizzazione dei farm systems, da qui il nome, delle squadre americane; era, ed è ancora, una cosa molto ambiziosa e difficile da portare avanti ma come diceva giustamente Gabri, anche se non penso che ne voglia rivendicare la paternità:
"ROME WASN'T BUILT IN A DAY!"
il che, probabilmente sempre a causa del caldo, m'è sembrata una cosa più che giusta e che prima o poi per iniziare qualcosa di rivoluzionario o anche solo di ben fatto si deve ben iniziare in qualche modo.
Il progetto si basa, sul fatto che tante azioni ben coordinate funzionano meglio di singole iniziative estemporanee e non mirate ad un obiettivo; in pratica volevamo cercare di creare un movimento diffuso che potesse "autoalimentarsi" coinvolgendo, proprio grazie al fascino dell'organizzazione, le persone che ne venivano in contatto, cercando quindi di far avviare un gruppo di appassionati/giocatori in varie parti della città e della provincia in modo da costituire una solida base con cui poter collaborare per una crescita generalizzata e più stabile dell'intero movimento.
Le Iniziative Promozionali
Parte integrante del progetto erano poi le iniziative promozionali che erano volte a far conoscere il nostro sport in giro per quella che credo sia una delle città d'Italia più arretrate dal punto di vista di realtà sportiva.
I tornei
Con nostra grande fortuna siamo riusciti a coinvolgere nel progetto altri due grandissimi appassionati, Luca Passera (di Montoggio) e Giuseppe Ricco (di Sestri) che si erano già avventurati nei meandri delle rispettive realtà scolastiche riuscendo addirittura a formare più gruppi sportivi nelle scuole.
Giorgio Patri